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Mostre. Giorno della Memoria 2013, Echi dal ghetto.

7 febbraio 2013

L’e-book della mostra è scaricabile gratuitamente al seguente link:
http://www.pellegrinieditore.com/index.php?page=shop.product_details&amp%3Bproduct_id=575&amp%3Boption=com_virtuemart&amp%3BItemid=28

Qui il canale You Tube della mostra:

http://www.youtube.com/channel/UCB2WVYfx3N5fC-Rri3EeCQw/videos

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di Alessandra Carelli

Nel 2007 per la prima volta l’ Università della Calabria decise di applicare in forma organica la legge sulla Memoria, 211/2000. Gli organizzatori – Paolo Coen e Galileo Violini – iniziarono così a programmare da allora annualmente una serie di convegni internazionali di studio, la Shoah o anche le Shoah furono affrontate durante le giornate da importanti figure di calibro internazionale. Il comitato organizzativo in questi sette anni ha operato senza mai dimenticare il luogo di origine, l’Università della Calabria e le sue risorse interne, fra queste la sottoscritta.
Negli atti del convegno del 2007, usciti nel 2010 per i tipi di Rubbettino, è perciò comparsa sotto forma di appendice una mia ricerca sulla rete, dedicata ai siti negazionisti. Anche a questo titolo scrivo perché ancora nel 2013 nonostante l’interesse rivolto dalla politica e la proposta di legge non approvata ad oggi, la verità è che antisemitismo e negazionismo hanno raggiunto enormi livelli di violenza, diffusione e contagio specialmente in Rete.
La mostra “Echi dal Ghetto” nasce in occasione del Giorno della Memoria 2013 su una profonda riflessione della sottoscritta sul concetto di Memoria e che porta con se tutta quell’esperienza acquisita nella precedente ricerca sulla rete il mondo del revisionismo, del negazionismo, e dell’ intolleranze e poi l’assistere ad episodi fin troppo frequenti ma qui citati come esempi ed in numero veramente riduttivo, 29 marzo 1985 Parigi, durante il Festival del cinema ebraico un’esplosione causa 18 feriti, 8 settembre 1995 esplode un’autobomba davanti a una scuola ebraica a Lyon Villeurbanne 14 i feriti, 10 aprile 2002 sempre a Parigi uno scuolabus di studenti ebrei diventa il bersaglio di un lancio di sassi e ancora il 19 marzo 2012 un attentato alla scuola ebraica di Tolosa causa la morte di tre bambini da tutto questo viene fuori il senso di “Eco”, il risuonare di voci mai cessate, la continuità di una propaganda estremamente pericolosa nel suo essere particolarmente accurata, precisa, puntuale, una propaganda che purtroppo ancora oggi si avvale di una libertà senza condizione, che risulta anche affascinante per chi, probabilmente, vive un deficit culturale o una condizione mentale alquanto instabile, il problema è che in questo tipo di propaganda non ci sono limiti alcuni e sicuramente diserta di ogni verità e di ogni senso morale.
“Echi dal Ghetto” quindi nasce come campanello di allarme con la piena volontà di allargare la conoscenza di alcune condizioni repressive ed aprire ad una più ampia partecipazione, questo anche attraverso un linguaggio totalmente innovativo come quello dell’arte contemporanea, l’artista così riesce ad elaborare in modo del tutto personale una riflessione su una tematica legate alla condizione dell’essere umano trovando un canale privilegiato di comunicazione con il pubblico più giovane. La condizione del “Ghetto” che pur traendo radici nel passato è ancora così tragicamente attuale viene rivista sia nella più nota visione storica, sia come condizione mentale, quindi solitudine, alienazione e in tutti quei meccanismi che vanno a condizionare un’esistenza e senza mai perdere di vista anche quella condizione tutta contemporanea dove a volte forme di ghettizzazione diventano necessarie ad una società ipocrita, quindi non più solo Shoah, ma anche un modo sbagliato di guardare all’altro con dei confini mentali e culturali estremamente limitati e pericolosi.

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